Mizuno Wave Rider 20 : ritorno alle origini?

Mizuno Wave Rider 20 : ritorno alle origini?
Gorka Cabañas
Gorka Cabañas
Giornalista e direttore dei contenuti di RUNNEA
Inserito il 27-07-2017

Giunte al loro ventesimo complenno le Wave Rider della Mizuno arrivano sul mercato con dei cambiamenti significativi nella parte della tomaia e con l'aggiunta di nuove tecnologie. L'obiettivo principale della casa Mizuno era quello di andare ad intervenire sull'ammortizzazione per avere, con questo nuovo modello, la possibilità di garantire al runner un'ammortizzazione massima ma anche un sostegno maggiore oltre che aderenza in salita e in discesa per percorsi non in pianura.

Effettivamente i cambiamenti in qualche modo sono evidenti già al primo sguardo. Sembra che la Mizuno, anche a livello estetico sia voluta tornare alle forme geometriche di una volta e alla semplicità delle linee forse per festeggiare questa versione importante che rappresenta un anno importante: il ventesimo. Allo stesso tempo non ha rinunciato alle tecnologie che sono risultate importanti per la versione precedente e a introdurre tecnologie innovative.

Tomaia della Mizuno Wave Rider 20

La tomaia della Mizuno Wave Rider 20 risulta essere totalmente rinnovata grazie all'utilizzo di un mesh engeenered. La maglia che va a costituire questa nuova tomaia assicura una traspirabilità ottima, ma si perde molto in impermeabilità, la quale non viene affatto garantita.

Le cuciture, come è stato sperimentato anche nelle versioni che hanno preceduto la Wave Rider 20, non sono affatto presenti se non per le due zone in cui servono: sulla punta dove è cucito il rinforzo e poi nella parte dei lacci. In questo modo da una parte è vero che le cuciture ci sono se pur in queste poche zone, ma allo stesso modo si garantisce comunque una resistenza maggiore in queste zone dove serve un rinforzo. Anche il logo Mizuno risulta essere cucito, ma le cuciture non risultano affatto fastidiose perché il modo in cui viene cucito il logo risulta essere del tutto funzionale. Lo troviamo, infatti, integrato nella struttura propria della calzatura per dare ancora più sostegno al piede.

Linguetta e stringhe: nulla cambia, ma tutto resta funzionale

La linguetta, come magari possiamo vedere in altri modelli di marche concorrenti, non forma un unico blocco con la tomaia, ma è comunque funzionale all'intera struttura della scarpa. Il materiale con il quale è stata costituita e anche la lunghezza giusta permettono di proteggere il piede e di non creare fastidi lungo la corsa.

Le stringhe, invece, seguono le linee dei modelli precedenti: risultano costituiti da un materiale elastico al punto giusto quanto pure resistenze e morbido. In questo modo si garantisce un'allacciatura ad hoc e soprattutto quella sensazione di aver il piede ben saldo nella scarpa, che per il runner non deve mai passare in secondo piano.

La nuova Wave Rider 20 si presenta subito come una scarpa davvero essenziale dal punto di vista estetico ma calzandola ci si rende conto che tutto è stato pensato a posta per permettere al piede di stare comodo e alla tomaia di avvolgerlo senza impedirne i movimenti naturali. Per coloro che cercano questa praticità e questa sensazione che il piede non sia troppo legato alla tomaia, queste calzature da running sono la scelta perfetta.

Innovazione: la tecnologia CloudWave

Con le Wave Rider 20 la Mizuno ha voluto portare una grande novità ossia la nuovissima tecnologia CloudWave. Se non le si portano per un po' non si può capire. La tecnologia CloudWave consiste in una piastra realizzata con una mescola particolare di carbonio e l'azienda garantisce un aumento della stabilità e del comfort al + 9% della reattività a + 8%. Difficile andare a misurare in percentuali gli aumenti di questi parametri, ma certamente rispetto alla versioni precedenti è possibile notare un'ammortizzazione molto più regolata e soprattutto un impatto più morbido e una maggiore forza di ritorno.

Bisogna aggiungere che comunque in base alla conformazione e al peso della scarpa, essa è stata pensata per corridori dal peso basso o medio. Per i runner dal peso più consistente è stata evidenziato che non si garantisce lo stesso aumento ammortizzazione, anche se comunque la gomma soffiata che possiamo notare proprio sulla zona dell'avampiede serve anche a questo: ad aumentare il grado di ammortizzazione passo dopo passo.

La tecnologia CloudWave contribuisce ad aumentare oltre che la reattività, anche la trazione. Le Wave Rider 20 sono ottime per essere utilizzate in terreni di vario genere e soprattutto garantiscono trazione durante i vari tipi di appoggio. Questa tecnologia la troviamo all'interno dell'intersuola e insieme anche al U4ic e al U4icX del plantare interno si assicura un rimbalzo adeguato e anche un comfort da subito percepibile proprio grazie all' U4icX che risulta essere particolarmente comodo.

Impressioni generali sulla Mizuno Wide Rider 20

Le impressioni sulla Mizuno Wide Rider 20 sono molto positive perché la casa giapponese ha dato il meglio nella progettazione di una calzatura che potesse a livello di stile andare a riportare all'essenzialità delle origini con l'introduzione però di tutte quelle tecnologie che negli anni sono state sempre accolte positivamente da tutti gli amanti delle calzature da running Mizuno.

Sicuramente non si prestano a lunghe distanze o a gare nelle quali sono presenti ostacoli o altro perché il mesh risulta poco impermeabile, ma ovviamente si predilige la questione traspirabilità. Sono calzature adatte all'utilizzo su molti tipi di terreno perché la gomma della suola garantisce aderenza anche su terreni umidi.

Le schiume a densità diverse sono presenti sia nella parte posteriore che in quella anteriore, ma a comunque quando le distanze iniziano a diventare più lunghe si possono sentire lo stesso affaticamenti ai polpacci e alle caviglie. Questo un altro motivo per il quale molti le sconsigliano per le lunghe distanze. Diciamo che già a partire dalla mezza maratona in poi sembrerebbero non garantire l'ammortizzazione e le caratteristiche che si notano non appena indossate.

Ciò nonostante il lavoro svolto dalle tecnologie della Mizuno Wave Rider 20 risulta essere impeccabile soprattutto se si fa riferimento a runner dall'appoggio neutro con peso leggero o medio e se consideriamo delle distanze medie che si aggirano tra i 25 e i 30 km. Con l'aumentare dei km viene a mancare un po' la sensazione di impatto bilanciato e quella transizione ottimale che porta anche ad avere maggiore energia nella fase di spinta.

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Gorka Cabañas

Gorka Cabañas

Giornalista e direttore dei contenuti di RUNNEA

Direttore dei contenuti di RUNNEA. Laureato in Scienze dell'Informazione presso l'Università dei Paesi Baschi. Ha lavorato presso El Mundo Deportivo, Grupo Vocento (El Correo) e ha collaborato con numerose testate sportive specializzate.