Parlare di scarpe con "massima ammortizzazione" evocava, nell'immaginario collettivo del runner popolare, immagini di veri e propri carri armati ai piedi: modelli ingombranti, pesanti e poco agili. Nel 2024, però, abbiamo visto che questa tendenza stava iniziando a cambiare e nel 2025 sembra che le cose continueranno sullo stesso camino. I marchi che prima davano la priorità alla mera protezione delle articolazioni ora si stanno impegnando per offrire anche leggerezza e dinamismo.
Il risultato: una collezione di scarpe running che assorbono gli impatti come mai prima d'ora, senza appesantire il ritmo della corsa. Oggi diamo un'occhiata a sei modelli - Hoka Bondi 9, Asics Novablast 5, Brooks Glycerin Max, Adidas Ultraboost 5x, New Balance Fresh Foam 1080 v14 e Mizuno Neo Zen per vedere come si differenziano, a quale tipo di corridore si rivolgono e perché "l'ammortizzazione leggera e spaziosa" può essere il vostro migliore alleato (o no) quando si tratta di accumulare molti chilometri di corsa.
Non sei sicuro di quale scarpa scegliere?
In pochi semplici passi ti aiuteremo a scegliere la scarpa running giusta per te.
VAI AL SHOE FINDER1. Hoka Bondi 9: baluardo del massimalismo
Perché è una scarpa "paffuta" così popolare
Se c'è una scarpa che simboleggia la "bolla" massimalista, è la saga Hoka Bondi. La sua nona edizione mantiene l'intersuola enorme e avvolgente con un'ammortizzazione molto morbida. Ma, attenzione, non lasciatevi ingannare dall'aspetto: Hoka ha tagliato qualche grammo, optando per mescole più leggere.
- Sensazione: Si sente ancora il famoso "battistrada Bondi" che isola dal terreno in modo eccezionale. È come correre su un tappeto, con un rocker molto marcato per la transizione.
- A chi è destinata: aicorridori medio-pesanti che cercano una corsa fluida e una protezione totale sulle lunghe distanze (mezza maratona, maratona). Oppure a chi ha avuto problemi alle ginocchia e prefeisce il massimo assorbimento degli urti.
- Il meglio: La capacità di alleggerire le articolazioni nelle corse superiori ai 15 km.
- Da migliorare: Anche se ha avuto una riduzione del peso, non è una scarpa per i ritmi veloci (sotto i 4:30 min/km inizia a sembrare "goffa").
2. Asics Novablast 5: la rivoluzione morbida ma energica
Come Asics ha rotto gli schemi
La prima Novablast ha sorpreso per una formula che mescolava un'ammortizzazione generosa con una reattività insolita per il marchio giapponese (ma anche per il fatto di essere piuttosto instabile, va detto). In questa quinta edizione, Asics perfeziona la schiuma FF Blast (in questo caso, la versione Flyte Foam Blast Max) e alleggerisce la tomaia. Il risultato: una scarpa più stabile e robusta, che perde un po' di dinamismo rispetto alle versioni precedenti, ma con cui è comunque un piacere correre a 4:20m/km.
- Sensazione: Quel mix di "rimbalzo" e "ammortizzazione" che fa la gioia di chi cerca le sensazioni decise. Il drop (8 mm) aiuta ad ammorbidire l'ingresso del tallone e a lanciare la falcata con maggiore spinta.
- A chi è destinata: ai runner che cercano il comfort nelle corse medio-lunghe, ma non vogliono sentire un peso ai piedi. Corridori di peso medio che corrono a 45:30 min/km, o anche un po' più veloci in qualche fartlek.
- Il meglio, la versatilità: si possono fare 10 km di allenamento leggero o anche un allenamento di cambi di ritmo senza grossi problemi.
- Da migliorare: anche se ha guadagnato in stabilità, potreste trovarla un po' instabile nei bruschi appoggi laterali.
3. Brooks Glycerin Max: super ammortizzazione portata all'estremo.
La scarpa che conferma l'ingresso di Brooks nella tendenza massimalista.
Brooks aveva da tempo la saga Glycerin come fiore all'occhiello dell'ammortizzazione, ma nel 2024 ha fatto il grande passo con la Glycerin Max: un profilo ancora più alto, schiuma DNA Tuned e una tomaia pensata per le lunghe corse di molti chilometri su asfalto. L'idea è quella di competere nella categoria "super ammortizzata".
- Sensazione: Sensazione morbida, ma con un tocco di reattività. Nonostante il volume della scarpa, è un modello che si comporta molto bene nella corsa grazie alla sua geometria costruttiva che consente transizioni molto fluide.
- Target: corridori neutri (o con solette) di peso medio/alto che privilegiano il comfort nelle corse medie e lunghe. Persone che apprezzano la tradizione Brooks nelle corse lunghe, senza pretendere ritmi esplosivi.
- Il meglio: La durata dell'intersuola e la consistenza della tomaia, che abbraccia bene il piede ma lascia libertà alle dita.
- Migliorabile: Lapiù pesante del gruppo, ma sempre sotto i 300 grammi in una taglia europea 42.5
4. Adidas Ultraboost 5x: il Boost rinnovato in chiave fit".
La svolta di Adidas sulla saga "ultracush".
La Ultraboost è diventata famosa qualche anno fa per la sua schiuma Boost dinamica, una schiuma che offriva un rimbalzo incredibile. Con questa Ultraboost 5x, Adidas punta su quella reattività ma con leggerezza. Un design con meno accessori rispetto alla Ultraboost 5, con l'intento di ridurre il peso e snellire il modello.
- Sensazione: Si ha ancora un grande ritorno di energia nella zona dell'avampiede, ma senza l'eccessiva pesantezza delle edizioni precedenti. Alcuni sentiranno la scarpa un po' più "solida" del previsto, ma questo si traduce in un guadagno in termini di agilità.
- A chi è destinata: ai runner che danno priorità al comfort ma che desiderano un po' di rimbalzo. Perfetta per ritmi medi (45:45 min/km) e per chi ha bisogno di una tomaia che sostenga senza stringere.
- Il meglio: È molto comoda e molto leggera, il Boost si sente ad ogni passo, soprattutto per le distanze urbane e 10K a maratona.
- Da migliorare: Un design più sobrio che perde un po' di sostegno al piede ma guadagna in agilità e dinamismo.
5. New Balance Fresh Foam 1080 v14: la solidità di una saga affidabile
Perché la 1080 continua a piacere

New Balance Fresh Foam X 1080 v14
New Balance Fresh Foam X 1080 v14
La serie 1080 rappresenta la gamma premium di trainer giornalieri New Balance, dove la schiuma Fresh Foam X offre un equilibrio tra morbidezza e sostegno. La versione 14 riesce a eliminare qualche grammo di peso e a snellirne la forma, lasciando spazio nella zona della punta del piede.
- Sensazione: molto confortevole all'impatto (leggermente più solida della versione V13), senza la sensazione di "rimbalzo", ma con una sensazione piacevole. La tomaia si adatta bene, con una calzata che non preme ma non dà nemmeno una sensazione di rimbalzo.
- A chi è destinata: a chi vuole una scarpa da allenamento di volume, in grado di gestire tutto, dalle corse da 5K alle maratone a ritmi controllati. Peso medio-pesante, neutro.
- Il meglio: L'adattabilità: la forma non è estrema e la suola reagisce bene a diversi ritmi.
- Il peggio: non è la più leggera, non è la più veloce, non è la più comoda, ma probabilmente è la più equilibrata di tutte.
6. Mizuno Neo Zen: la nuova svolta minimal-max
Una novità all'orizzonte
Forse la grande sorpresa del 2025 arriva da Mizuno con le Neo Zen, una linea che combina l'atmosfera "Wave" tipica del marchio con un profilo largo e una schiuma chiamata Enerzy NXT che, secondo Mizuno, raggiunge un alto livello di assorbimento con una notevole leggerezza.
- Sensazione: Una sensazione leggermente più solida nella zona posteriore per controllare la stabilità e un avampiede spugnoso per la propulsione. Inoltre, il drop di 6 mm piacerà a molti corridori in cerca di transizioni più fluide.
- A chi è destinata: a chi vuole provare qualcosa di nuovo dal marchio giapponese, con un approccio ammortizzato ma veloce. Una scarpa molto versatile per l'allenamento e anche per le gare di media distanza.
- Caratteristiche impareggiabili: Versatilità e leggerezza. Buona ammortizzazione con un peso inferiore ai 250 grammi nella misura europea 43.
- Il peggio: può essere un po' instabile se non si ha una tecnica di corsa decente.
Breve confronto e conclusioni
In questa particolare "battaglia per essere la scarpa più leggera e ammortizzata" i differenti marchi hanno voluto aiutare affinchè l'esperienza di corsa su distanze medio-lunghe non sia una penitenza a causa del peso. Ecco quindi una sintesi dei modelli di cui abbiamo parlato per aiutarvi nella vostra scelta:
Hoka Bondi 9: probabilmente la più "ammortizzata", ma forse manca un po' di dinamismo.
Asics Novablast 5: Una delle più reattive e agili di questa categoria, senza trascurare una sensazione di morbidezza.
Brooks Glycerin Max: la grande scommessa di Brooks per chi vuole il massimo dell'assorbimento.
Adidas Ultraboost 5x: mantiene l'eredità di "Boost" con un profilo più dinamico.
New Balance 1080 v14: un equilibrio quasi perfetto in una saga che da tempo si dimostra affidabile.
Mizuno Neo Zen: La novità che potrebbe essere una sorpresa, per chi privilegia una buona ammortizzazione dinamica rispetto al sostegno del piede.
Quale scegliere?
La risposta, come sempre, dipende dalle vostre preferenze. Se siete corridori pesanti e apprezzate la sensazione di galleggiamento, la Bondi 9 o la Glycerin Max potrebbe essere la vostra scelta. Se, invece, desiderate qualcosa di più leggero e reattivo senza perdere in ammortizzazione, la Novablast 5 o la Ultraboost 5X sono una opzione molto interessante. Se cercate un equilibrio in tutti i settori, la New Balance 1080 v14 è la vostra scelta. E se volete provare qualcosa di diverso, la Mizuno Neo Zen vi sorprenderà.
La mia esperienza personale
Nel mio caso, ho avuto l'opportunità di provare, anche se per poco tempo (come nel caso della Hoka Bondi 9), la maggior parte di queste scarpe. E la cosa più curiosa è che, nonostante le somiglianze di concetto ("massima ammortizzazione + peso moderato"), ognuna offre una sensazione diversa:
- Bondi 9: un rocker molto marcato, ci si sente in cima.
- Novablast 5: morbida e un po' meno dinamica della versione precedente, ma con un maggiore sostegno del piede.
- Glycerin Max: ampia fascia plantare, ideale per la corsa leggera.
- Ultraboost 5x: si sente ancora la caratteristica "spinta" e l'elasticità nell'avampiede.
- New Balance 1080 v14: forse la più naturale delle sei, con un comportamento molto progressivo.
- Neo Zen: la più veloce, ma anche la meno stabile.
Quindi, quale dovrei comprare?
I runner più popolari, che prima scappavano dalle scarpe "super ammortizzate" perché le consideravano un peso in più nelle loro corse, stanno iniziando a vedere che sul mercato esistono opzioni abbastanza equilibrate. Questa "battaglia" per conquistare la nicchia della massima ammortizzazione e della leggerezza non si fermerà: vedremo come nel 2025 i marchi perfezioneranno le loro mescole e le geometrie di progettazione in modo che il comfort non significhi portare due mattoni ai piedi.
Se soffrite di disagi cronici nella corsa, in particolare nelle corse di 15-20 km, o semplicemente volete che le vostre articolazioni siano protette a ogni passo, una di queste scarpe sarà una buona opzione. Il segreto è conoscere il proprio stile di corsa, il proprio peso, il proprio ritmo e capire quale si adatta meglio alle proprie esigenze in termini di sensazioni. L'esperienza personale con ogni marca e la prova in negozio (o con la possibilità di restituzione) è ancora altamente raccomandata, perché la sensazione della schiuma e la forma della tomaia sono aspetti che difficilmente si riflettono in un confronto, dobbiamo sentirli personalmente.
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