Maratone: così il mondo della corsa non si ferma

Alba Dalù
Giornalista
Inserito il 30-03-2020

La Cina torna a correre. Dopo il fermo obbligatorio dovuto al Coronavirus, si intravedono i primi segni di luce, un sibilo che preannuncia il ritorno alla quasi normalità. Quasi perché nonostante l'emergenza sia passata le precauzioni da prendere restano alte. E così è Chengdu che si è svolta la Panda Mini Marathona cui hanno partecipato 1000 atleti. 

Un numero drasticamente ridotto se rapportato agli elevati numeri delle precedenti manifestazioni (anche 20000), mentre i km percorsi sono stati 6 a dispetto dei canonici 42. Le strutture sanitarie hanno collaborato con gli organizzatori perché tutto potesse essere svolto in sicurezza. Ai partecipanti è stata misurata la temperatura corporea, sia a inizio che a fine gara. 

Cina torna a correre però con la mascherina

Gli atleti sono stati poi divisi in gruppi così da partire a scaglioni ogni 2 minuti ed evitare assembramenti. Tra le altre accortezze bisogna segnalare che gli atleti hanno corso con la mascherina. Anche se la zona interessata è a basso rischio, le perplessità e le critiche non sono mancate. Ciò che tuttavia si sta cercando di avviare è la ripresa alla vita normale, e di certo un segno molto forte è arrivato.

Se dapprima le misure cautelari e ristrettive appartenevano alla sola Italia, adesso di divieti si parla in molti Stati europei, per cui la condizione di isolamento accomuna numerosi cittadini e di conseguenza atleti. Ognuno fa quel che può, e diciamolo che l'ingegno e la caparbietà non sono mancati in questi giorni.

È successo in Francia dove qualcuno ha pensato di correre la maratona sul balcone.

ElishaNochomovitz, vive a Balma vicino Tolosa. Il 15 marzo avrebbe dovuto correre la maratona di Barcellona che tuttavia è stata annullata. Da qui l'idea di rimpiazzarla con una non altrettanto grandiosa ma sicuramente interessante e stimolante. Elisha ha corso 42 km in un balcone che è all'incirca lungo 3 metri, facendo circa 3000 giri. La ragazza, nel corso delle 6 ore e 48 minuti, lo ha rifornito con CocaCola e M&M's.

La maratona che è stata dedicata al personale medico, ha lanciato un messaggio forte: la voglia di non arrendersi anche quando tutte le situazioni sono avverse. La cosa sorprendente è che non si è trattato di un caso isolato.

Non si fermi chi può

Sempre in Francia, nella capitale, un insegnante ha corso tra il salotto e il corridoio di casa dal momento che il suo appartamento è sprovvisto di balcone. Per quanto? 5 ore e 5 minuti. L'attività sportiva è stata ripresa da una diretta su Facebook, nel frattempo veniva lanciato l'invito a effettuare donazioni all'spedale di Parigi impegnato nella lotta al Coronavirus.

"Ciao amici confinati, ero un po 'annoiato, quindi oggi ho deciso di provare a correre una maratona nel mio appartamento. Sarà lungo piuttosto che guardare :-) puoi cogliere l'occasione per fare una donazione, Grazie a tutti i caregiver e a tutte le persone mobilitate affinché questo confino sta andando al meglio (i conducenti, il personale dell'industria alimentare e me ne dimentico alcuni ...) E per favore fai come me:  Resta a casa!"

L'insegnante secondo quanto riportato sul quotidiano Le parisien, ha deciso inoltre di coinvolgere sia la propria famiglia, organizzando una staffetta, e sia i propri alunni, a cui chiederà di trovare il numero di giri. Un modo sicuramente alternativo per tenerli impegnati.

E in Italia cosa succede?

Anche in Italia simili iniziative non sono mancate. Fabrizio Draghi ha 50 anni, vive vicino Rimini ed è un agente immobiliare. Il coronavirus e i decreti restrittivi non sono riusciti a fermare la sua passione per lo sport. Il sito Altarimini racconta l'impresa: 21 km e un giro del proprio per 840 volte, per un totale di 3 ore 50 minuti e 40 secondi. È lo stesso Draghi a confessare "A forza di girare conosco mattonella per mattonella, peraltro ho notato anche che di alcune dovrò rifare la stuccatura". Ad attenderlo al traguardo i suoi figli che hanno preparato un cartellone con scritto "arrivo".

C'è chi si è spinto più in là, in termini di distanza. Così il runner Gianluca di Meo ha iniziato di mattina presto, alle 4:30, la sua maratona in balcone. Nonostante abbia superato in 7 ore i km previsti per la maratona, ha deciso di spingere più in fondo fino a raggiungere i 100 km.

La moda ha attecchito anche fuori dall'Europa

A Dubai è invece una coppia di sudafricani, Collin e Holda, che ha deciso di correre una maratona su un balcone di 19 metri, per circa sette ore. Mentre la loro figlia li riforniva di snack e portava loro da bere. Nonostante negli Emirati Arabi non è prevista proprio una quarantena, hanno voluto in questo modo dare il loro contributo per distrarre le menti di quanti vivono il dramma della diffusione del virus. Tra i loro obiettivi l'idea di organizzare una corsa globale. Ed è subito hashtag# balconymarathon! Chissà che non si realizzi.

Una moda curiosa certo ma anche una forma di resistenza e talvolta di aiuto. Perché oltre a chiedere di fare donazioni per sostenere l'attività medica e sanitaria, il messaggio lanciato è forte. Il coronavirus ha cambiato le nostre abitudini quotidiane, il modo di rapportarsi con l'altro, niente abbracci, niente baci.

 La portata della situazione che stiamo vivendo è enorme e riguarda tutti i campi, dal lavoro a gli hobby, l'impatto prima che essere fisico è mentale. Simili iniziative per quanto insolite e certamente poco comode, non fanno che gridare al mondo: non preoccupatevi, in un modo o nell'altro, ce la faremo.

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