Analisi Reebok ONE Cushion

Analisi Reebok ONE Cushion
Redazione
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Team editoriale
Inserito il 14-10-2013

Erano in circolazione sul mercato da tempo, ma mancava la presentazione ufficiale del modello. Così Reebok ha deciso di farlo in grande e ha riunito 150 ospiti, tra giornalisti, personalità e persone legate al mondo della moda e dello sport in una cornice magica, il Museo d'Arte Contemporanea della Catalogna (Barcellona), ai piedi di Montjuic, per presentare le nuove scarpe della serie Reebok ONE. Un modello in cui il marchio sportivo ha riposto molte speranze e che, come hanno riconosciuto sul posto, sembra soddisfarle, vista l'accettazione che sta avendo sul mercato.

Andiamo a Barcellona

Ma facciamo un passo alla volta. Perché la presentazione non era un evento promozionale standard. Giorni prima, hanno inviato un invito molto speciale ai media, tra cui 'Let's Run' e 'Runnea', per partecipare a quella che l'azienda sportiva ha chiamato la Reebok Experience 'corri con vantaggio'. L'invito era molto suggestivo, una scarpa del modello da presentare, mentre si spiegava che l'altra sarebbe stata raccolta a Barcellona. Così giovedì scorso, giovedì 9, ci siamo recati a Barcellona per assistere alla presentazione e a qualcos'altro. Una sorpresa sotto forma di un tour nei dintorni di Montjuic, di 4 chilometri, per testare sul posto l'eccellenza della Reebok ONE Cushion, il modello in questione.

Alle sette del pomeriggio, i giornalisti invitati sono stati convocati nella hall dell'albergo per recarsi al museo dove si sarebbe svolta la presentazione. Una ventina di persone si sono riunite vestite allo stesso modo: maglietta blu, pantaloni neri e scarpe, molto più appariscenti nella versione maschile che in quella femminile. All'arrivo al MNAC abbiamo potuto vedere le dimensioni dell'evento. Reebok non ha badato a spese e ha fatto uno spettacolo di luci e suoni per mostrare le qualità delle sue nuove calzature da allenamento. Ma prima di questo, un gruppo di osservatori guidati da José Luis Blanco, secondo classificato europeo a Göteborg nel 2006, ci ha dato una lezione sull'importanza del riscaldamento per affrontare i 4 km di allenamento.

E ci hanno fatto correre!

Spettacolare il palco dove abbiamo fatto i giri per condizionare i nostri muscoli, la sala ovale del MNAC, un enorme e singolare recinto di 1600 metri quadrati, che ricorda un anfiteatro romano e dove si ha la sensazione di godere di uno di quei momenti unici legati all'atletica leggera. Poi è stata la volta dello spettacolo. Lo speaker Alberto Montenegro ha presentato i rappresentanti dell'azienda, che hanno spiegato in pochi minuti quali sono le principali qualità della scarpa, che analizzeremo in seguito in modo approfondito.

E poi è stato il momento di correre. Gli ospiti sono stati divisi in tre gruppi, a seconda della capacità di ciascuno, e abbiamo fatto un tour notturno in luoghi come lo Stadio Olimpico o il Palau Sant Jordi. Un percorso impegnativo, che rompe le gambe, con un premio finale, salendo tutte le scale che portano al MNAC. E siamo arrivati tutti insieme per rendere più spettacolare la foto di gruppo. Un'esperienza davvero indimenticabile.

Questa è la Reebok ONE Cushion

Ma è giunto il momento di parlare del protagonista. È necessario introdurre che la serie Reebok ONE è una nuova gamma, dove la tecnologia è focalizzata a favorire le tre fasi dell'impronta, cioè la ricezione, la transizione e l'impulso. Si tratta di un modello di allenamento neutro, dove le tre fasi si differenziano nettamente dal primo impatto visivo, perché sono definite dai colori nero, blu e verde-giallo. La novità della serie ONE di Reebok in generale, e naturalmente della ONE Cushion in particolare, è che fornisce densità diverse al materiale EVA dell'intersuola per ciascuna di queste fasi. Reebok chiama questa tecnologia "Foam Fusion", in quanto fornisce una maggiore fluidità durante l'intero passaggio.

Per quanto riguarda la suola, l'aspetto rinforzato del tacco è differenziato, e questo si vede anche nel taglio della tomaia della scarpa. Nel tallone viene utilizzata una rete chiusa, che si apre, rendendo l'intera area più leggera e traspirante.

Iniziamo a correre

Quando la si indossa, si capisce che è una scarpa con una forma larga. Inoltre, una volta che iniziamo a correre, si può vedere tutta quell'innovazione che Reebok ci ha spiegato. Quando lo si calpesta, si sente immediatamente l'ammortizzazione, mentre si ha quel senso di continuità nel passaggio allo slancio.

Sul percorso che abbiamo fatto nei dintorni di Montjuic, l'obiettivo era quello di verificare la reazione della scarpa a diversi stimoli, dato che il percorso era pieno di saliscendi e persino di scale. E la sensazione che si ha in ogni momento è che la scarpa risponde, che si adatta ad ogni terreno, che fornisce un'ammortizzazione sia in salita che in discesa, e che quando si tratta di trazione, ha un'ottima aderenza, qualunque sia la superficie.

Si tratta quindi di una scarpa molto adatta all'allenamento su tutti i tipi di superfici. Reebok ha raggiunto il suo obiettivo con la gamma ONE Series, e come per il modello Cushion in particolare, un'altra aggiunta, la sua leggerezza. Il peso è di 266 grammi, il che lo avvicina alle autentiche scarpe volanti di qualsiasi altra marca.

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