Le chiavi per ottenere il massimo dalla competizione della giornata

Le chiavi per ottenere il massimo dalla competizione della giornata
Redazione
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Team editoriale
Inserito il 24-01-2017

Quali sono le chiavi per ottenere il massimo delle prestazioni quando si gareggia? Cercherò di aiutarti... Oggi avete una carriera e volete dare il meglio di voi stessi. Vi siete allenati per molte settimane e sperate che tutte le sessioni che avete alle spalle siano ricompensate e che facciate un buon lavoro. Non importa se si tratta di una maratona o di una gara popolare. Inoltre non importa se questa gara è l'obiettivo di questa stagione o se si tratta solo di un tiro. È una competizione e si vuole dare il meglio di sé.

In Runnea avete potuto leggere ottimi articoli su cosa fare e cosa non fare il giorno del concorso;

  • Non indossare scarpe nuove
  • Dopo aver assaggiato in precedenza il cibo e le bevande che utilizzerete
  • Riscaldatevi come fate di solito, ecc...

Io, per esempio, parlerò di tre chiavi che vi aiuteranno a essere mentalmente al meglio e a ottenere il vostro marchio migliore, dando tutto quello che avete dentro.

ESSERE EGOISMO

Con i vostri COSTUMI: intesi in senso buono, naturalmente. Tutti abbiamo degli hobby prima di correre e il giorno stesso della gara. Questi rituali, i costumi, ... molti dei quali fatti inconsciamente, ci aiutano a controllare la tensione, a concentrarci sulla gara. Resta con loro, non cambiarli.

Se la vostra abitudine è quella di fare colazione con le cuffie ascoltando la musica, fatelo, anche se siete andati con diversi colleghi a passare la notte in un hotel e andate a fare colazione insieme (tutti a chiacchierare a tavola e voi con le cuffie addosso). Se la tua abitudine è quella di andare con largo anticipo rispetto alla gara (per essere rilassato) o viceversa, preferisci andare all'ultimo minuto perché ti rende nervoso essere alla partenza, fallo.

O se sei uno di quelli che preferiscono il silenzio quando sei nel cassetto, continua così anche se qualcuno si avvicina per parlarti. Se sei il tipo che parla con chiunque sia nei paraggi, che tu lo conosca o meno, fallo anche tu.

E dico egoista perché a volte ci sentiamo obbligati a cambiare le nostre abitudini. Per esempio, ti piace andare alla gara molto presto, ma ci vai con diversi amici e ti dicono che non devi andare così presto, che visto che è qui accanto, usciamo già vestiti e che basta arrivare dieci minuti prima. E così non si "guarda male per loro" e si è d'accordo. No, non farlo, sii egoista. La tua routine è la tua routine. E poi, tutti sono corridori e anche loro hanno le loro manie. Se gli dici un semplice - "Vado prima io, è una mia abitudine" oppure - "Ascolto sempre la musica prima della gara, mi rilassa" - capiranno, di sicuro; anche loro corrono e hanno i loro hobby.

VOI DOPPIO

Di solito ci saltano addosso poco prima dell'inizio della gara. E se quell'influenza che mi ha avuto per una settimana senza potermi allenare, se quel giorno ho avuto una lunga corsa e ho dovuto lavorare e non ce l'ho fatta, se solo ieri non ho dormito bene... abbiamo cominciato a ricordare tutto quello che avremmo dovuto fare, ma non l'abbiamo fatto. E ognuna di queste cose diventa indispensabile ed essenziale per la gara.

Di solito la prima reazione è quella di togliersi quelle idee dalla testa. Ci riusciamo, ma dopo qualche minuto tornano e tornano; è l'unica cosa a cui riusciamo a pensare.
Cosa fare con i pensieri negativi? Lasciateli scorrere. Sì, proprio così. Ok, quindi hai perso una settimana di allenamento, e hai perso quella lunga giornata di tiro, e non hai fatto tanta tecnica di corsa come pensavo... Bene, lasciate che tutti i pensieri negativi vengano fuori fino a quando non ne rimarrà più nessuno. Da quel momento in poi, dovete assimilare dove siete e pensare pensieri positivi. -"Va bene, è successo tutto, ma tra pochi minuti inizio la gara. La mia forma fisica è ciò che ho ora ed è ciò che è; non può essere cambiata. E mi sono allenato molte settimane molto duramente. Quanto significa aver perso cinque, sei sessioni di formazione in una pianificazione di cinque mesi. Molto poco. Sono pronto e sono pieno" -

Lasciate scorrere i pensieri negativi e poi pensate a quelli positivi. Quel che è fatto è fatto. E sono pronto per la gara. E i pensieri negativi non torneranno.

Soprattutto nelle gare lunghe, il famoso muro della maratona, quando la stanchezza inizia a colpirci e le nostre gambe diventano pesanti. E ci chiediamo se riusciremo a finire, se arriveremo al traguardo. Dobbiamo fare due cose:

Pensate a tutto l'addestramento che avete fatto. Ti sei preparato per questa gara, ti sei preparato per questo momento che sapevi che sarebbe potuto arrivare, ma hai lavorato per superarlo.

Ricreati nel momento in cui stai per raggiungere il traguardo. Pensate all'ultima curva e poi al traguardo, agli ultimi metri e infine al traguardo. E bisogna pensare a questi ultimi metri con tutti i dettagli possibili. Siete sul rettilineo d'arrivo, quattro o cinquecento metri; immaginatelo pieno di gente, vi avvicinate a uno dei lati perché ci saranno i vostri amici o la vostra famiglia a guardarvi, gli stringete la mano (destra, sinistra...). Quegli ultimi metri che accelererete per accumulare qualche ultimo secondo all'orologio o allenterete il segno per godervelo ancora di più... vi avvicinate alla meta; alzerete entrambe le mani, una sola, forse stringerete il pugno... attraverserete la meta con il piede sinistro o destro...

Pensate a quegli ultimi metri. E con ogni dettaglio che vi viene in mente. Più dettagli hai in quell'ultima corsa, più proverai quei sentimenti di orgoglio per arrivare, soddisfazione, obiettivo raggiunto... che ti aiuteranno a superare quel bernoccolo in cui ti trovi e ad arrivare al traguardo.

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