Tre sintomi per decidere di abbandonare una gara di lunga distanza

Tre sintomi per decidere di abbandonare una gara di lunga distanza
Redazione
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Team editoriale
Inserito il 20-09-2017

A volte è una linea molto sottile quella che separa l'affanno e il superamento del limite entro il quale non rischiamo possibili danni per la nostra salute. Tutti vorremmo raggiungere la meta, andare oltre ai nostri limiti e gridare e urlare ai quattro venti che siamo riusciti a raggiungere il traguardo in una gara di lunga distanza. Raccontare a tutti che abbiamo saputo dare il massimo di noi stessi, superando i nostri limiti per arrivare fino alla fine. Ma dobbiamo poterlo fare senza rischi e con la consapevolezza costante che lo stare bene e il tenersi alla larga da possibili infortuni o problemi di salute è sempre la cosa più importante. 

Ci sono alcuni rischi da tenere in considerazione in ogni disciplina sportiva, soprattutto in una tanto dispendiosa per il nostro corpo (e mente) come una gara di lunga distanza. Rischiamo di dover stare fermi per parecchi mesi se dovessimo incorrere in qualche grave lesione, oppure riportare importanti conseguenze per la nostra salute ed essere costretti a terminare la gara "celebrando" il traguardo...nel pronto soccorso di un ospedale!

Davanti a quali sintomi dobbiamo seriamente pensare di abbandonare una gara di lunga distanza? Come sempre, ogni persona è un caso a parte, per cui è molto difficile stabilire una regola di base. Tuttavia, i tre sintomi che vi elencheremo di seguito possono essere presi seriamente in considerazione prima di decidere di abbandonare una gara.

Problemi di vista ed equilibrio

Non è la stessa cosa iniziare a sentire la fatica e la stanchezza in alcuni momenti di una gara (inconveniente a cui possiamo ovviare facendo una piccola pausa o riposando) e iniziare, invece, a vedere appannato o a sentirci disorientati, magari perdendo anche l'equilibrio, o a sentirsi sul punto di svenire o avere delle piccole perdite di conoscenza (anche se momentanee). 

Secondo un'inchiesta realizzata su corridori di maratone nell'anno 2003, un 30% tra questi ha sofferto di allucinazioni anche nei giorni successivi alla gara. Inoltre, secondo uno studio, i problemi di vista di solito sono molto frequenti durante una gara e anche nei due giorni successivi ad essa. 

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Le cause di queste due alterazioni sono associabili alla così detta fatica estrema, anche se vanno tenute in considerazione altre ipotesi come la disidratazione e l'infiammazione della cornea, possibile causa di una vista opaca e annebbiata. Tuttavia, entrambi i sintomi sono solitamente relazionati alla sperimentazione di una sensazione di estrema fatica.

Ad ogni modo, gli svenimenti, la vista appannata o la perdita di equilibrio sono indicativi abbastanza chiari del fatto che siamo arrivati al nostro limite per adesso. La cosa migliore è fermarsi, recuperare a sufficienza, consultare un medico di gara e riprovare a competere in un altro momento...magari con le batterie ricaricate! Non c'è alcuna gloria nell'immagine di un corridore che si accascia alla linea di arrivo, ma solo la costatazione di un rischio per la salute, e per la vita, molto grande.  

Dolore intenso e localizzato

Chi è che non ha mai detto qualche volta facendo sport "mi fa male tutto"?Crampi, escoriazioni...di solito sono i sintomi di quando ci stiamo allenando davvero al top. Più rischioso è quando, invece, percepiamo un forte dolore in una zona specifica del nostro corpo, come le caviglie, le ginocchia, l'anca ecc. Magari si tratta di un dolore così forte da impedirci di continuare a correre in maniera "normale".

Se continuiamo a forzare, potremmo causare delle serie lesioni in queste zone. Non c'è bisogno di ricordare alcune delle lesioni più comuni quando si pratica la corsa di lunga distanza (distorsioni alla caviglia, sindrome da stress tibiale mediale, tendinite di Achille, fascite plantare, tendinite rotulea, sindrome patello-femorale ecc).

E' abbastanza comune soffrire di strappi muscolari, di rottura del menisco del ginocchio di sperone del calcagno, ossia la calcificazione del tallone. Senza dimenticare che possiamo incorrere anche in possibili irritazioni in differenti parti del corpo, derivanti da possibili ferite aperte.

E quindi attenzione. Abbandona la gara prima di aggravare qualsiasi lesione, specialmente se hai la sensazione di stare sul punto di "spezzarti" da un momento all'altro. E non dimenticare nemmeno che ci sono lesioni che non compaiono sul momento, ma si manifestano poco alla volta. Quindi ascolta il tuo corpo. Potresti restare impantanato per mesi se vai oltre i tuoi limiti.

Vomito e diarrea

Chi più, chi meno, ha sperimentato le famose "turbolenze" intestinali, in cui si nota un profondo dolore addominale accompagnato da gas e nausea. Una vera bomba ad orologeria! Correndo, il nostro stomaco e il nostro intestino si muovono in seguito del nostro trottare, motivo per il quale gli alimenti non vengono digeriti allo stesso modo che dopo una cena con gli amici in un buon ristorante, è chiaro. I disturbi gastrointestinali come nausea, acidità, diarrea e sanguinamento gastrointestinale sono più frequenti di ciò che si crede negli sport di resistenza e, sebbene si tratti di disturbi in genere transitori, possono comunque aggravarsi col tempo e limitare, quindi, il nostro rendimento sportivo. 

Proprio per questo bisogna sottolineare ancora una volta l'importanza di una corretta alimentazione e idratazione che aiutano ad evitare questi fastidi, o quanto meno a prevenirli. Se, per esempio, prima di una gara ingurgitiamo cibi ricchi di fibre, grassi e proteine, oppure ingeriamo delle bevande ipertoniche, potremmo favorire l'insorgenza di fastidi a livello gastrointestinale, come vomito, reflusso o acidità.

Anche la disidratazione aumenta la comparsa dei sintomi a stomaco ed intestino dato che, alla diminuzione del flusso verso il sistema gastrointestinale a causa dell'esercizio fisico, potrebbe unirsi anche l'effetto di un minor volume del plasma a causa della disidratazione. E attenzione anche alla iponatremia, ossia a quando la persona ingerisce una quantità eccessiva di acqua che porta ad una riduzione del sodio nel corpo.  

Il fatto è che quando si parla di vomito o diarrea, parliamo di qualcosa davvero importante per la salute dello sportivo. La disidratazione può manifestarsi in forme molto gravi in entrambe le forme. In questo modo il corpo cerca di mandarci dei segnali. La cosa migliore, a quel punto, è abbandonare la gare ed evitare qualsiasi complicazione. 

In sintesi, se noti uno o più sintomi tra quelli elencati, la cosa migliore da fare è abbandonare la gara di lunga distanza. Non devi vederlo come un addio, ma solo come un intelligente "arrivederci".

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